Come abbiamo recentemente sottolineato, i farmaci di importazione parallela non sono farmaci di serie B. Si tratta di medicinali già in uso nel nostro paese e assolutamente già autorizzati da AIFA che vengono importati da un altro Paese europeo. Oltre a questo, ci preme rimarcare il fatto che l’Importazione Parallela di farmaci si basa su un decreto-legge della Repubblica Italiana che impone una precisa procedura da seguire e fasi ben definite e controllate per l’immissione in commercio di un medicinale proveniente dall’estero.
Una di queste fasi è il riconfezionamento del farmaco, momento in cui l’involucro cartaceo del medicinale e il bugiardino in lingua straniera vengono sostituiti. La nuova confezione in italiano avrà chiara l’indicazione che si tratta di un farmaco di importazione parallela e verranno anche indicati il nome dell’importatore e il nome del sito di riconfezionamento farmaceutico autorizzato.
Ci preme parlare nuovamente di questo aspetto per far comprendere chiaramente quanto un farmaco di importazione parallela non sia un qualcosa di serie B e non è un medicinale contraffatto.
Così come è importante spiegare come leggere l’etichetta del cibo che acquistiamo, per capirne la provenienza, il percorso di crescita e allevamento e la scadenza, così possiamo leggere la confezione di un farmaco. Saperlo fare, ci aiuta sicuramente a non incappare in vendite poco chiare e ci garantisce di consumare un prodotto sicuro, certo e certificato.
Poche accortezze, ma fondamentali.
Il farmaco è a tutti gli effetti un prodotto perfettamente tracciabile nelle sue varie fasi di vita, trasporto e distribuzione. Esiste una specifica pagina del sito del Ministero della Salute dove è attivo un servizio di verifica dell’autenticità del farmaco: una risorsa importante che supporta la legalità e la distribuzione commerciale corretta.